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CAMINATA


Tratta principalmente da "Nel Bacino Imbrifero dell'Entella. Val di Graveglia" di don Luigi Biagio Tiscornia



La chiesa odierna sorge sul poggio Canevella, sulla sinistra del torrente Graveglia, circondata di viti e castagni, in una cornice di luci e di monti. Ha il coro voltato ad occidente.

Il suo territorio, attraversato dal torrente stesso e dalla S.P. n. 26 di Valgraveglia, è tenuto in comunicazione da un ponte costruito ai piedi della collina, su cui troneggia il tempio parrocchiale, e suddiviso nelle seguenti frazioni: Follo, Liggi, Pian di Liggi, Rosarina, Adreveno, Conno superiore ed inferiore, Olivette, Campassa, Dal Ponte, Frascati, i Sardi, Dreveno e Verdugge, i Casareti, Colotto, Caminata dal Molino, Olivelle, Tolceto di sopra e Tolceto di sotto; quartieri disseminati sulle pendici e nei piani fiancheggianti il torrente Graveglia.

L'odierno tempio fu costruito sul confine delle due parrocchie antiche di S. Martino di Adreveno e S. Reparata di Tolceto, in un punto dalle antiche ugualmente distante, ed è detta pertanto parrocchia di S. Martino e di S. Reparata di Caminata.

All'inizio del XVII secolo le due chiese rimasero con pochissima rendita e con parrocchiani poveri e ristretti di numero. 

Pertanto gli uomini delle due parrocchie si convennero di formarne una sola con nuova chiesa da fabbricarsi in luogo centrale e comodo per ambe le popolazioni.

Annuì l'Arcivescovo ed approvò l'Uffizio delle Chiese povere della Diocesi assegnando un sussidio di quattrocento lire.

La chiesa entro un anno fu costruita nel luogo Canevella ed il 12 ottobre 1612, unendo in sé i due titolari delle antiche parrocchie, poté essere benedetta ed aperta al culto, prolungandosene tuttavia i lavori di compimento fino al 1626, mediante le elargizioni del signor Domenico Garibaldo.

Che cosa avvenne delle due chiese antiche? Esse, in forza del Decreto di unione per Caminata, furono demolite, come fatto per la costituzione di Chiesanuova. In Adreveno sono ancora visibili i ruderi dell'antica chiesa, e il luogo dove sono raccolte, come si dice, le ossa rinvenute nell’antico cimitero, reso coltivo. 

In Tolceto poi sono anche oggi due chiesuole, ambedue intitolate a S. Reparata, e dette dagli abitanti: chiesa di S. Reparata vecchia e S. Reparata nuova. La tradizione addita nella 

vecchia l'antica omonima parrocchia, di cui non restano che miseri avanzi. La nuova non è che una cappella costruita nel 1739 sotto gli auspici di S. Reparata.

La chiesa nuova è ad una navata. Tutti gli oggetti sacri delle due chiese abbandonate furono riuniti e collocati nella sua sacristia. 

Conta cinque altari in marmo: il maggiore, qui trasportato dalla chiesa soppressa di S. Francesco in Chiavari; il 1° entrando a destra è dedicato a S. Francesco d’Assisi; il 2° a N. S. del Carmine che vi è rappresentata da statua in legno; il 1° a sinistra è sacro a S. Reparata; il 2° al Sacro Cuore.

Il coro è in noce; il battistero, il pavimento, la balaustra ed il pulpito sono di marmo. Sull'orchestra è l'organo proveniente dalla Ditta Paoli; sul campanile posano quattro armoniose campane, uscite dalla fonderia Boero e Picasso. Aderente al presbiterio è la sacristia, assai comoda in due piani con magnifici scaffali in noce.

Le feste principali: S. Martino, la domenica compresa tra il 10 ed il 16 novembre, S. Reparata, la prima domenica di giugno e N. S. del Carmine, la domenica più prossima al 16 luglio.

interno della Chiesa