L'INIZIO DELLA MISSIONE...
LA PARTENZA PER CUBA
(Articolo del 27 settembre 2005)
Lasceranno l'Italia il 3 ottobre prossimo con un aereo in partenza da Milano alle 12.40. Dopo una breve sosta a Madrid arriveranno, dopo circa otto ore di viaggio, direttamente a l'Avana capitale di Cuba. Comincerà in questo modo l'avventura di mons. Marino Poggi e don Federico Tavella i due sacerdoti "fidei donum" che lasceranno rispettivamente la nostra Diocesi e quella di Chiavari per intraprendere un periodo di attività pastorale a servizio della chiesa cubana. Saranno accompagnati in questo viaggio dallo stesso cardinale Bertone che si fermerà con i due sacerdoti fino al 10 di ottobre. In questa prima settimana sarà presente con loro anche Andrea Chiappori, presidente della Comunità di Sant'Egidio di Genova. Nei primi giorni della loro permanenza sull'isola, don Marino e don Federico avranno così modo di prendere i primi contatti con la realtà ecclesiale e civile di quella che sarà , per i prossimi anni, la Diocesi ove presteranno il proprio servizio. Insieme al pastore della Chiesa genovese, i due sacerdoti incontreranno il cardinale Jaime Ortega Alamino, Arcivescovo dell'Avana, ed il Nunzio Apostolico, mons. Luigi Bonazzi. Giovedì 6 ottobre è prevista la visita al santuario della Madonna della Carità per affidare alla Madonna i nuovi padri missionari ed il loro ministero pastorale nella Diocesi di Santa Clara.
I dettagli della loro permanenza e dell'attività che andranno a svolgere non sono ancora definiti del tutto. Di sicuro c'è che saranno inseriti nella Diocesi di Santa Clara, che rientra nel territorio della provincia di Villa Clara. Dall'inizio di ottobre, per i due sacerdoti, sarà tutto nuovo, tutto da inventare e tutto da costruire, a cominciare dal rapporto con la popolazione e con i fedeli. I due sacerdoti hanno avuto le prime essenziali informazioni sulla vita, la società , i rapporti con il governo e con le autorità in un corso di sei settimane che si è svolto questa estate. Per il resto sarà tutto da sperimentare direttamente sul campo.
A pochi giorni dalla loro partenza Il Cittadino ha incontrato don Marino e don Federico per sentire dalla loro viva voce impressioni, attese e speranze per il futuro.
Don Marino, come mai ha deciso di partire per questa esperienza?
«Posso solo dire che quello che sta a cuore maggiormente alla Chiesa universale è che il Vangelo sia per tutti gli uomini e che ogni chiesa locale sia responsabile di tutte le chiese sorelle. Da parte mia ho solo messo in pratica la frase di San Paolo ai Corinzi "Guai a me se non predicassi il Vangelo!". Sono convinto che non si possa ricevere un dono senza condividere con gli altri il dono ricevuto e l'annunzio del Vangelo è il primo regalo che, come cristiani, dobbiamo condividere con gli altri».
Si parla spesso dei problemi che attraversa il cristianesimo in Europa ed il vecchio continente viene definito come una "nuova terra di missione", come un luogo da rievangelizzare. Come mai ha sentito il desiderio di spingersi così lontano?
«È una domanda che mi sono fatto anche io diverse volte. Spesso, infatti, mi sono posto il problema se non fosse più opportuno che rimanessi al mio posto a Genova. Poi, però, mi sono detto che come cristiani dobbiamo superare il modo di ragionare comune. Non possiamo pensare solamente in termini egoistici di bisogni e di necessità . Finché ragioneremo con questi parametri saremo solamente concentrati su noi stessi, invece, il nostro compito è di aprirci agli altri ai nostri fratelli dovunque essi siano che magari hanno anche maggiori problemi di noi. Anzi una Chiesa si dimostra veramente matura quando è in grado di aprirsi al di fuori di sé stessa, dei suoi confini e di saper andare incontro all'altro. La vera vita è una vita spesa per gli altri e donata fino in fondo. Se uno non muore non vive. Sono convinto che sia necessario mettersi al servizio degli altri con un pizzico di fantasia e di rischio».
Come mai ha stata scelto proprio Cuba?
«La scelta di Cuba posso dire che è stata del tutto casuale. La decisione di partire per svolgere il mio apostolato fuori da Genova e dall'Italia, infatti, l'avevo già espressa diversi anni fa all'allora Cardinale Canestri ma, per diversi motivi, non è stata possibile accoglierla se non adesso. La proposta di partire per quell'isola mi è stata rivolta dallo stesso Cardinale Bertone al quale la richiesta di inviare sacerdoti quali "donum fidei" era stata avanzata a lui direttamente dai Vescovi cubani. So che al cardinale erano arrivate anche altre richieste, come ad esempio dalla Mongolia, ma la scelta è caduta proprio su Cuba».
«Ho espresso il desiderio di proclamare il Vangelo al di fuori della mia Diocesi lo scorso anno a mons. Tanasini. Dopo il suo ingresso quale nuovo vescovo della nostra Diocesi infatti, mons. Tanasini ha organizzato alcuni incontri con il clero per una conoscenza reciproca. È stata proprio in una di queste occasioni che gli ho manifestato il mio desiderio ed oggi, grazie anche al cardinale Bertone, questo è diventato realtà ».
Sarete in due i sacerdoti a partire, ognuno con la propria esperienza pastorale e con la propria sensibilità .
«Ero felicissimo quando mi è stata comunicata la possibilità di andare a Cuba e posso dire di essere stato ancora più entusiasta dopo aver appreso che il mio compagno di viaggio sarebbe stato don Marino, un sacerdote che stimo moltissimo e che conoscevo già dai tempi dei miei studi in seminario dove è stato mio insegnante».
Sapete già cosa vi attende al vostro arrivo?
«Di certo sappiamo solo la destinazione: ci affideranno due parrocchie della Diocesi di Santa Clara, che rientra nel territorio della provincia di Villa Clara. Per il resto sarà tutto da provare e de sperimentare sul campo. Il lavoro che ci attende sarà enorme: basti pensare che nell'isola il numero massimo dei sacerdoti è stabilito per legge da un apposito organismo di controllo. Nella zona dove andremo saremo una ventina di sacerdoti per una popolazione di circa un milione e 200mila abitanti. Don Marino ed io siamo stati accettati, infatti, in quanto andiamo a sostituire altri due confratelli che hanno abbandonato il proprio posto: uno ha lasciato l'incarico per motivi di salute, l'altro ha fatto rientro al proprio Paese».
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Mons. Marino Poggi è nato a Genova Sampierdarena il 9 ottobre 1937 ed è stato ordinato sacerdote il 29 giugno del 1960. È docente della Facoltà teologica dell'Italia Settentrionale e, negli ultimi otto anni, è stato parroco di N.S. delle Grazie e S. Gerolamo di Castelletto.
Don Federico Tavella è nato nel 1967 ed è stato ordinato sacerdote della Diocesi di Chiavari nel 1994. Attualmente è parroco "in solido" di quattro parrocchie a San Salvatore di Cogorno.
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La Diocesi di Santa Clara è stata eretta da Giovanni Paolo II il 2 aprile 1995 separando la antica Diocesi di Cienfuegos - Santa Clara. È divisa in 5 vicariati e si trova al centro dell'isola di Cuba comprendendo le province civili di Villa Clara e Sancti Spiritus. Si estende su di una superficie di 13.258,82 km quadrati con una popolazione di quasi un milione e mezzo di abitanti. Santa Clara è la capitale della provincia e sede episcopale. Le parrocchie di Nuestra Señora de los Dolores a Santo Domingo e Nuestra Señora de la Caridad a Manacas, sono situate nella provincia de Villa Clara.