PENTECOSTE
In questo mese di maggio, particolarmente dedicato a Maria, ogni volta che
preghiamo i misteri della gloria, ci soffermiamo sul terzo e sottolineiamo
proprio la discesa dello Spirito Santo… anche ai membri delle comunità piace la
certezza che del mondo di Dio fa parte questo verbo: discendere. Domenica scorsa
festeggiando l’Ascensione e durante tutta questa settimana (la settimana del
cenacolo) abbiamo ascoltato brani di vangelo che parlavano di una assenza di
Gesù e di una sua presenza nuova, differente: lo Spirito Santo … Mi colpisce
tanto questo… e mi piace un sacco! Dio si ferma per sempre scendendo… Dio scrive
la storia scendendo… Dio scrive la parola eternità scendendo… quanto è diverso
Dio dagli uomini. Noi pensiamo di fare storia, di scrivere i nostri nomi nella
storia salendo, acquistando visibilità , importanza, potere, popolarità …
poveretti. Questa settimana due incontri fatti mi hanno radicato in questa
convinzione: è scendendo che Dio si ferma nella vita degli uomini… due incontri,
due persone che dal basso hanno accolto lo Spirito e lo hanno restituito sotto
forma di intuizioni preziosissime almeno per me… non nascondo che mi hanno fatto
pensare molto.
La prima persona è una donna povera… la chiamano Mandito,
vive ad Jiquì, un batey nei campi di canna da zucchero. “Vive” intrecciando
foglie di palma con le quali poi si fanno sombreri; venticinque metri di questo
intreccio sono pagati 4,5 pesos cubani, circa trenta centesimi di euro. Una
simpatia fuori dal comune, ti parla guardando la finestra o una parete della
casa e sempre racconta qualcosa della sua vita. La casa è qualcosa, per noi, di
inimmaginabile ma in compenso ha un giardino bellissimo, con piante e fiori
stupendi. Giovedì scorso ci ha raccontato di un gruppo di Italiani che erano
capitati lì per caso e questi, saputo della sua abilità con le piante
desideravano comprarle dei fiori (dei quali per altro è gelosissima). Lei ha
risposto dicendo: A casa mia venite quando volete, ma i fiori no, quelli non li
vendo, perché la bellezza né si vende né si compra… i fiori ve li regalo… mi
sembra una intuizione meravigliosa… vendendo anche pochi fiori avrebbe potuto
evitare di intrecciare qualche centinaio di metri di palma e ha preferito
rinunciare.
La seconda persona è un bambino che vive in Italia e la cui
mamma mi ha inviato una mail preoccupata se potevo aiutare il figlio a scrivere
una intenzione per il battesimo di una bambina… ho pensato che forse era meglio
dare una indicazione al bimbo per vedere cosa scriveva e l’indicazione era: il
battesimo è come un tuffo, non nell’acqua, ma nell’amore di Dio… ecco
l’intuizione, bellissima di questo bimbo: Io credo che per una bimba appena
nata, la cosa piĂą bella sia tuffarsi nell'amore di Dio. Proprio l'acqua del
Battesimo serve per entrare ancora meglio nell'amore di Dio. Ancora meglio
perchè l'amore di Dio è tanto grande che accoglie tutti, anche quelli che hanno
paura di tuffarsi. Io mi sono tuffato 6 anni fa e sono molto felice!!! Tuffati,
Giorgia, non avere paura, perchè c'è Qualcuno con te e non ti lascerà mai!
Le prime letture (quella della vigila e quella del giorno) di questa
solennitĂ ci hanno raccontato di due comunitĂ diverse, unite da desideri
diversi: quella di cui ci ha parlato il libro della Genesi unita dalla superbia
per costruire una torre che possa arrivare fino a Dio, quella di cui ci parlano
gli Atti degli apostoli unita dall’obbedienza alla parola di Gesù che una
settimana fa ha detto loro: Aspettate in Gerusalemme, lì riceverete il dono che
vi costituirà miei testimoni. Certamente l’essere uniti, l’essere in comunione è
importante, ma decisivo è il che cosa raduna le persone, decisivo è il desiderio
e se il desiderio è salire in alto per conquistare, per dimostrare la propria
forza, per comandare, ad una unità superba, la parola di Dio ci dice che è
preferibile la differenza umile. Ed ecco il confondere le lingue degli uomini
nel libro della Genesi ed ecco il dono di comunicare nella differenza negli Atti
degli apostoli. Lo Spirito Santo scende perché trova una comunità che nonostante
le sue debolezze e fragilità non guarda a se stessa ma è disposta, nelle persone
che la compongono, a testimoniare, a dare la vita per GesĂą e per il vangelo. Che
bella la immagine di questa comunità … don Marino diceva oggi: ci insegna che i
doni che riceviamo sono tanto piĂą grandi quanto grandi sono il desiderio e la
speranza che ci abitano. Se non abbiamo desideri non possiamo ricevere niente di
grande, di meraviglioso.
La festa di Pentecoste è una festa antica, nel
senso che precede la cristianità … mi piace anche l’evoluzione di questa festa
nel tempo: da festa della mietitura e della offerta a Dio delle primizie a festa
del rinnovo annuale dell’Alleanza e proprio per questo motivo considerata da
tanti (libro dei Giubilei) come la festa piĂą importante in Israele. E tutte le
caratteristiche “ esteriori” (tuoni, fuoco, vento…) dell’Alleanza sul Sinai sono
conservate anche nel racconto di Luca ed è per questo che come cristiani diciamo
che la Pentecoste è la festa della Legge nuova che è l’amore, quell’amore, (ce
lo ha ricordato un bambino), che avvolge tutta la nostra vita e nel quale non
dobbiamo avere paura di tuffarci. L’amore è l’unica legge alla quale siamo
chiamati ad obbedire, l’unica regola nella nostra vita di cristiani. Ce lo ha
ricordato anche la seconda di oggi nelle battute iniziali: nessuno può dire
“Gesù è Signore”, se non sotto l’azione dello Spirito Santo… (abbiamo mantenuto,
visto che liturgia ne dà la possibilità i testi dell’anno A) se non amiamo, se
allo Spirito santo che è l’amore di Dio abbiamo chiuso le porte della nostra
vita, non possiamo dire parole importanti… è come (dicevamo oggi per fare un
esempio semplice), per un bambino che se non vuole bene, non può dire le parole
mamma o papà …
Lego (brevemente) all’amore un altro tema importante che la
liturgia della parola di oggi ci trasmette: il tema della pienezza.. la pienezza
del tempo, con il giorno di Pentecoste che si “compie” (letterale), la pienezza
della comunione dei discepoli, la casa “riempita”, i discepoli “pieni” di
Spirito santo… mi piace questa idea perché la pienezza è la misura di Dio che
non sa darci meno di “tutto”. Credo che sia l’augurio più bello anche per tutti
noi, persone che desiderano accogliere la presenza di Dio, e che desiderano fare
della propria vita un dono, testimonianza della misura dell’amore di Dio.
don Marino Poggi, che sta visitando le nostre comunitĂ qui a Cuba,
oggi diceva una cosa molto interessante: parliamo poco dello Spirito e io credo
di sapere perché… perché lo Spirito è Spirito di verità , ci guida alla verità ,
alla nostra veritĂ e smascherati, ci scopriamo uomini e donne che hanno paura
della verità e preferiscono la bugia, la falsità … è un tema molto importante
questo in una realtĂ come la nostra dove le persone, anche le piĂą vicine alla
parrocchia a volte si difendono, si nascondono dietro bugie e inganni.